27/06/11

as Roma - I giocatori più grandi di tutti i tempi

Un lavoro fatto un po' di tempo fa per il quotidiano Il Romanista nel suo periodo d'oro. Regalammo queste 30 maxi-cards con i testi curati tra gli altri dal mio caro collega e amico che non c'è più: Francesco Campanella. Dedico questo post a lui e alla grande passione che aveva per la squadra più amata dai romani. Ciao Francesco, non ti dimenticherò mai.

20/06/11

Adotta un libro antico

Un libro è un prodotto incredibile che poggia su due aspetti fondamentali:
1- amplificatore delle idee e testimone perenne per l'evoluzione della nostra crescita filosofica;
2- stampabile, trasportabile, divulgabile, tramandabile, ereditabile.
Quanti begli aggettivi e per ciascuno di loro porto una gigantesca attrazione che va ben al di là del fatto che il prodotto stampato è stato da sempre parte della mia professione.
Ma cosa è la stampa, che significa e qual è la sua forza?
Associamo per lo più questa parola al giornalismo, ma pochi la riconducono a stampo, cioè a ciò che viene riprodotto attraverso una matrice, stampo, appunto. 
Definizione della fine del XV secolo che descrive il significato di stampa: "Particolare tecnica che permette di riprodurre uno scritto, un disegno e simili, in un numero illimitato di copie uguali partendo da un'unica matrice".
In un numero illimitato di copie... 
Che bella frase! 
Provo a fare un esempio.
Immaginate un grande quotidiano che tira giornalmente fino a 800.000 copie e che allega a sé stesso una promozione al prezzo aggiuntivo di un euro: la promozione è da non perdere, si tratta del primo volume dei romanzi di Hemingway, 1360 pagine stampate con grande pulizia e qualità, bellissima carta, copertina nera, lucida, rigida e impressioni in oro, risguardi eleganti in cartoncino marrone, sovraccoperta in luccicante e prezioso acetato, cofanetto in cartone illustrato, in più, il tutto,  facente parte di una collana prestigiosissima. 
Adesso pensate che di quel gioiello di intramontabile letteratura e di eccellente qualità tipografica ne vengano stampati 800.000 pezzi e che come totale di pagine fa 1.088.000.000 e che il quotidiano le avesse, come credo, vendute tutte. Bene, adesso sapete che quasi in ogni casa degli italiani c'è un libro di Hemingway  e che, adesso siete in grado di comprendere cosa è la stampa, cosa significa e qual è la sua forza.
E uno come me che ai giornali, ai libri e alle riviste ha dedicato moltissimo dei propri tempo, studio, ricerca, energie, sviluppo e consumo, non poteva non rinunciare anche e soprattutto al possesso di questi scrigni di conoscenza.
La scelta che ho fatto, anche in relazione alle mie piccolissime possibilità finanziarie è stata quella di "adottare" alcuni libri antichi, purché rispondessero a due esigenze molto personali e particolari. Prima esigenza, trovare libri che per la loro fattura sono fatti oggetto al saccheggio dei pericolosissimi venditori di stampe, quindi salvarli da quelle grinfie sconsiderate; 
seconda esigenza, da sempre ci arriva attraverso ogni supporto impresso lo stesso, incredibile, magico messaggio: aggiungiamo al lavoro, al sacrificio, alla passione e alla qualità, che non sono esclusiva di un sia pur immenso autore, la voglia irrefrenabile di fare ancora più bello quello che è già bello, perché durerà in eterno.
Eccolo, il significato del mio secondo motivo, confrontarmi con gli antichi artigiani e sentirmi un po' l'erede di tanta straordinaria, incredibile, intramontabile capacità di armonia delle forme!
Ora vi faccio l'elenco di ciò che mi fa sentire fiero di avere in adozione, alcuni piccoli "tesori" di carta:
1- Prima edizione, stampata fra il 1839 e il 1843 in 8 volumetti - The Pictorial Edition Of the Work of Shakespere - Edited by Charles Knight - così suddivisi: Tragedies 2 vol., Histories 2 vol.,  Comedies 2 vol., Life 1 vol., Supplement 1 vol. Il riferimento nel titolo al "pictorial", significa che tutta l'opera è illustrata con una quantità incredibile di incisioni, molte fuori testo.
2- Prima edizione, stampata nel 1843, un volume, due testi - Pugin's True Principles of Pointed Architecture and Revival of Christian Arquitecture. Welby Pugin è uno dei più famosi teorici di architettura vissuto in Inghilterra. Un suo grande progetto su tutti, lo sterminato palazzo di Westminster, sede del Parlamento inglese. Abbondanti incisioni dello stesso autore in cartoncino pesante con poligoni-cornice battute a rilievo.
3- Terza edizione, stampata nel 1880, due volumi - Sacra Bibbia, Antico e Nuovo Testamento, Traduzione Secondo la Vulgata di Monssignore Antonio Martini, Arcivescovo di Firenze, disegni di Gustave Dorè, fregi di Enrico Giacomelli. F.lli Treves Editori
4- Stampato a Torino da C. Crudo & C. nei primi del '900 un volume-cartella - Achille Ventura, Particolari di Architettura Classica, Greca, Romana, Bizantino-Lombarda, Gotica, Cinquecento, Seicento, Settecento, in totale 91 tavole formato 34 cm x 48 cm.
5- Stampato nel 1930 - The disputed Revels accounts, reproduced in collotype facsimile with a paper read before the Shakespeare Association by Printed for the Shakespeare Association at the Oxford University Press in[London] - Curioso libro di solo 16 pagine di testo più altre 26 di riproduzioni litografiche e molte pagine bianche per mantenere il volume con un dorso degno di un volume.


Chiudo questo post con un appello.
Comprate un bel libro antico, meglio ancora se ben illustrato di incisioni, liberatelo dalla polvere delle librerie e portatelo a casa, proteggetelo, amatelo, siatene gelosi, poi, ogni tanto guardatelo, apritelo e fatelo respirare e mentre sfogliate con delicatezza quel monumento al pensiero e alle fatiche dell'uomo,  immaginatevi fortunati possessori e custodi di un piccolo tesoro che non verrà mai dimenticato.
Grazie.

14/06/11

Referendum 2011: gli abbiamo fatto un quorum così!

Referendum 2011,  io, insieme a 25.500.000 altri cittadini abbiamo votato e vinto!
Per carità, siamo contenti quando le nostre scelte vengono premiate e siamo talmente felici che  “bagnarci” di ogni goccia della grande cascata di dichiarazioni che ci cade addossso ci rende felici oltremodo, ma permettetemi ancora qualche considerazione sul voto cha ci ha fatto pronunciare su questioni che riguardano il nostro presente e il nostro futuro.
Sono stato partecipe, testimone, finanziatore e vincitore di quattro altri importanti Referendum che sono lì, come parte fondamentale della storia democratica del nostro amato e grande Paese: Aborto, Divorzio, Nucleare e Finanziamento pubblico ai partiti. E sul nucleare, siccome a qualcuno non era bastato il mio primo categorico NO, a lui, ho dovuto ribadire di nuovo e con forza come la penso, pagando ancora una volta di tasca mia.
Ma questa volta, a differenza delle altre, quando sono entrato nel seggio, ho sentito che c’era qualcosa di diverso. Provo a raccontarvelo:
1 - I COMPONENTI IL MIO SEGGIO 
Al mio seggio erano in tre, un ragazzo di 23 anni, una ragazza di 20 e un signore presumo della mia età.  L'ora, quasi le 14:00 di domenica e in tutto, come presenze, facevamo quattro. I due ragazzi erano al tavolo del riscontro dei documenti e della consegna delle schede referendarie, li saluto, mi rispondono e subito si danno da fare per mettermi in condizione di votare, non solo, ma a voto espletato ho chiesto aiuto per non sbagliare sui colori, vista la mia leggera daltonìa e immediatamente il ragazzo si alza dalla sedia e mi guida, cortese,  dal primo  all’ultimo scatolone (che caro!).  Invece il signore che per l’età sarà stato il Presidente di Seggio, era in un altro tavolinetto e un po’ annoiato scrutava il suo pc portatile, al mio saluto, non ha neanche alzato la testa, l’ha alzata solo per assistere alla scena inusuale del daltonico che chiede aiuto, ma solo per un attimo, poi è tornato a nascondersi dietro quel mini-video. Naturalmente il tutto non è mutato alla mia uscita: saluto di commiato, i ragazzi rispondono e tu, Presidente di Seggio, no.
CONSIDERAZIONI
Sì, caro Presidente di Seggio,  anche io come te ho vissuto di tante elezioni e con il passare del tempo entrambi abbiamo anche visto che per quanto ci siamo dati da fare e sperato di far cambiare questo Paese,  il nostro impegno è servito quasi a nulla. 
Ma fammiti dire due cose : intanto io, nonostante tutto, ancora credo nell’educazione e poi, quei due ragazzi e quello che avevano nei loro occhi... è troppo grande forse per te, ma non per me, ho deciso allora di dedicare il mio voto a loro due e non a te, ho cercato di consegnare la piccola forza delle mie scelte al loro futuro pieno di incognite. A te, invece, solo il mio rammarico di vederti escluso anche da un domani molto prossimo. Infine, complimenti a coloro che si sono resi responsabili di una frattura generazionale così ampia da definirla ormai insanabile. 
2 - LE SCHEDE REFERENDARIE
Mai come questa volta ho sentito vergogna nell’utilizzare una quantità di carta tale da essere sufficiente ad apparecchiare la mia tavola, ma poi per fare che? Per mettere quattro crocette su riquadri con un SÌ o un NO talmente grandi che nel gesto di doverle barrare, ho avuto l’impressione di essere tornato alla scuola elementare quando il nostro rapporto con lo spazio è ancora un mistero e ci fanno scrivere o disegnare tutto in spazi enormi. E il tempo trascorso a tracciare le due linee mi è sembrato eterno e credo lo sia sembrato a tutti, a tutti noi che scriviamo agevolmente su tastiere di computer, che mandiamo messaggi scritti o imput elettronici, con le micro interfacce dei nostri cellulari e dei nostri telecomandi.
CONSIDERAZIONI
Sono uscito chiedendomi: ma coloro che organizzano queste cose sono gli stessi ai quali abbiamo affidato l’interpretazione e la soluzione dei nostri bisogni attuali...? 
Che pena sentirsi coscienti che l’unica risposta possibile è un sì disarmante!
3 - I QUESITI
Ancora, dopo tanti anni, dobbiamo essere messi di fronte al trucchetto del Sì che vale No, ma ormai lo sanno anche i nostri animali domestici e non ci fregano più.  Allora perché non provare a cambiare?
Ma c'è una cosa che non mi va giù, che il SI sia scritto proprio così, senza accento e che, sempre alle elementari, scuola pubblica, ci hanno insegnato che se scrivo SI è pronome personale, avverbio o l’ultima delle sette note musicali, ma se voglio fare una affermazione debbo scrivere SÌ con l’accento.
CONSIDERAZIONI
L’ultima vergognosa prova di chi organizza in questo tempo la nostra vita pubblica e che  sta lavorando al ridimensionamento della scuola pubblica (sì, proprio quella che ci insegna a scrivere “Sì” in  modo esatto) per favorire l’insegnamento privato. 
A voi tutti, dico NO, ma non per dire Sì, ma per dirvi che è arrivata l’ora di togliervi di torno, perché ogni cosa che fate e decidete nel presente protegge il vostro passato e a noi italiani, invece, piace proteggere il presente pensando al futuro di quei due ragazzi.

13/06/11

I quadrati di Verò - Os quadrados da Verô (17)

Nel mondo vendono due I-Pod ogni secondo, ma si vendono anche tre Barbie al secondo. Forse dovremmo spiegare meglio ai nostri nonni cos’è un MP3.
No mundo são vendidos dois I-pod a cada segundo, mas também são vendidas tres Barbies por segundo. Acho melhor a gente explicar  aos nossos avós o que é MP3

11/06/11

La vera Verò. A verdadeira Verô.

Un'immagine della vera Veronica, mia musa ispiratrice delle vignette "I quadrati di Verò": non è semplicemente perfetta della personalità che tento di dargli ogni volta?
Uma imagem da verdadeira Verônica, minha musa inspiradora dos quadrinhos “quadrados da Verô”: não tem a personalidade simplesmente perfeita da que tento dar a ela todas as vezes?

10/06/11

Lo show della Colonna Traiana

Chi ha visitato il luogo dove sorge la Colonna Traiana a Roma, si è accorto subito che tentare di avere una visione totale dell'opera è pressoché impossibile.
La colonna infatti, inaugurata nell'anno 113, è stata scolpita in un unico fregio che si avvolge a spirale dal basso verso l'alto per 23 volte e per tentare di "leggerne" la storia intera bisognerebbe girarci intorno, cosa impossibile da fare, perché la base è collocata in zona chiusa al pubblico. Quello che è visibile da relativamente vicino è inscritto in un quasi cerchio di circa 250° su 360. Insomma esiste una dannata "zona d'ombra".
In relazione a ciò, lo scultore (che per la ricchezza e la pertinenza della storia rappresentata, si ipotizza essere stato diretto testimone degli avvenimenti) ha posto le immagini o quadri in modo tale che anche soltanto con un colpo d'occhio verticale si potesse avere una sintesi appagante della cronaca delle due guerre di Adriano contro i Daci.
Nel 1673 Pietro Santi Bartoli, pittore, incisore e acquafortista e Giovanni Pietro Bellori, noto biografo di artisti del Barocco Italiano del XVII secolo, hanno dato vita alla ricostruzione illustratata dell'intera Colonna Traiana.
Il titolo originale dell’opera recita così: Colonna Traiana Eretta dal Senato e Popolo Romano all’Imperatore Traiano Augusto nel suo Foro in Roma, Scolpita con l’Historie della Guerra Dacica la Prima e la Seconda Espeditione, e Vittoria Contro Re Decebalo. Nuovamente Disegnata et Intagliata da Pietro Santi Bartoli. Con l’Espositione Latina  d’Alfonso Ciaccone. Compendiata nella Vulgare Lingua Sotto Ciascuna Immagine Accresciuta di Medaglie, Inscritioni e Trofei da Gio. Pietro Bellori.
Il risultato ottenuto è strabiliante: immaginate di assistere all'intero racconto in una sola soluzione orizzontale e che a ogni scena vi venisse descritto il significato con i particolari delle armi, le insegne di riconoscibilità dei vari reparti, le molteplici divise dei due eserciti in campo, i sacrifici di buon auspicio agli dei, le costruzioni civili e militari messe in opera per la guerra, gli approvvigionamenti delle scorte per uomini e animali, le battaglie, le imboscate, i trionfi, i protagonisti e tantissimo altro.
Il lavoro completo consiste di circa 120 tavole in stampa numerate e descritte per mano dello  stesso Bellori in italiano dell'epoca.
Ma adesso godetevi l'intera scena, che per motivi di leggibilità ho messo insieme come se ogni fila fosse un giro completo sulla colonna per 23 volte.
Infine una curiosità: mi è capitato di vedere che alcune stampe, apparentemente originali, ogni tanto si ha la fortuna di vederle su alcuni siti di librerie specializzate in arte antica. Inoltre se volete sapere di più, guardate questo video del professor Bianchi Bandinelli, uno che si dichiara innamorato della Colonna Traiana:
http://www.youtube.com/watch?v=eQKOsAd0gUM

I quadrati di Verò - Os quadrados da Verô (16)

Dicono che YOU TUBE sia pieno di “spazzatura”. Controlliamo:  gattino che fa le capriole sul letto, visto 1.563.860 volte; bambino che ride a un pesce rosso, visto 875.889 volte; ragazza che imita male Madonna, visto 2.256.567 volte. A me piacciono e vedo che non sono sola.
Dizem que YOU TUBE está cheio de “lixo”. Vamos ver:  gatinho que dá cambalhota na cama, 1.563.860 visitas; bebê que ri para um peixinho vermelho, 875.889 visitas; menina que imita mal a Madonna, 2.256.567 visitas. Eu gosto e vejo que não estou sozinha.


09/06/11

Dire che è demagogia, è demagogia

Demagogia.
Mai come in questo periodo ho sentito usare questa parola così frequentemente. Soprattutto da coloro che tentano di dirci che sono a favore o no a certi quesiti referendari.
Mi chiedo quanti siano in grado di sentirsi soddisfatti  se dietro ad ogni necessità di saperne di più, tutto quello che ci arriva è l'ormai fantomatica, automatica e ridondante parolina: demagogia.
Nessuno spiega, molti parlano senza una preparazione documentabile, nessuno ci pone davanti a dati incontrovertibili, e se i dati sembrano veri, ci dicono che sono vecchi, che chi li ha resi noti è un visionario ecc... ecc...
Intanto i dibattiti si infiammano: si citano i pensieri di altri (gli esperti) senza che mai ci sia dato il piacere di ascoltare il loro diretto punto di vista, si recitano percentuali e numeri, ma quasi mai dichiarandone le fonti, ci illustrano esperienze, studi e investimenti di altri senza che sapremo mai del loro risultato finale. Insomma, una gran confusione di parole, dati e pareri e pseudo-pareri. E quando uno degli interlocutori in qualsiasi confronto sembra andare in difficoltà, ecco che arriva in tutta la sua magica prosopopea la parolina DEMAGOGIA!
E pensare che nel suo significato primario (dal greco Demos, popolo, e Ago, condurre, trascinare) "condurre il popolo" non sembra poi così negativa, ma da sempre il suo significato è: condurre o trascinare il popolo verso una fregatura, più tecnicamente, l'arte di accattivarsi il favore delle masse popolari con promesse di miglioramenti economici e sociali difficilmente realizzabili.
E allora mi viene in mente di come a volte nella nostra testa avvenga un semplice ma imprevedibile miracolo, perché se una cosa ci interessa davvero sappiamo benissimo capire senza tante parole, perché se ci parlano di acqua, per tutti noi significa ACQUA e basta, cioè semplicemente una roba necessaria e nostra. E se ci parlano di nucleare la prima cosa che ci viene in mente sono parole inquietanti come ATOMICO (la bomba), SCORIE, RADIAZIONI, CONTAMINAZIONE, MORTE.
Insomma, lasciateci votare, perché sulle nostre cose ci pensiamo, decidiamo e conduciamo da soli.
Infine, fatemi diffidare di chi ci dice che tutto è demagogia, perché, lui per primo, sta facendo demagogia

07/06/11

I quadrati di Verò - Os quadrados da Verô (15)

l nostro mondo è fatto al 70 per cento di acqua. Il nostro corpo è fatto al 70 per cento di acqua. Per me esiste una relazione. E secondo te?   O nosso mundo é feito de 70% de água. O nosso corpo é feito de 70% de água. Pra mim isso tudo tem uma relação. E pra você?

05/06/11

I quadrati di Verò - Os quadrados da Verô (14)

Start. Ogni volta che accendo mi connetto al movimento globale del pensiero e dell’esistenza.
Start. Toda vez que eu aperto me conecto ao movimento global do pensamento e da existência.

03/06/11

I quadrati di Verò - Os quadrados da Verô (13)

Il 62 per cento della popolazione mondiale ha meno di 25 anni. Noi piccoli siamo in maggioranza. Allora lasciateci giocare in pace con il nostro futuro.
62 por cento da população mundial tem menos de 25 anos. Nós, os pequenos, somos maioria. Então, deixem-nos brincar em paz com o nosso futuro.

Jill Abramson, una signora al comando del NYT

Dopo aver già celebrato in questo blog l'incarico di Tina Brown a direttrice del settimanale americano Newsweek e dopo aver già detto che secondo me, le speranze e la dignità di questo mondo sono oggi più che mai nelle mani delle donne, ecco la notizia che anche il grande, tradizionale e influente New York Times cambia la direzione affidandola a una giornalista.
Jill Abramson, 57 anni, nata nel 1954 il 19 marzo, sarà la prima donna a dirigere il grande e autorevole giornale che così modifica una tradizione granitica che durava da 160 anni. E come per Tina, anche a lei è affidato l'arduo incarico di interpretare l'evoluzione di un prodotto che s'interroga da tempo sul proprio ruolo e futuro.

Non scriverò della sua già straordinaria carriera, quella la potete leggere ovunque, ma vi parlerò del suo viso: mi piace il viso di Jill, è un bel viso pieno di piccole certezze (che significa già tantissimo) e gli occhi, dentro i suoi occhi ci si può leggere la sufficiente preparazione all'interpretazione e alla gestione dei fatti in movimento caotico-costante e che a volte corrono e travolgono, come un tornado, i nostri tentativi a non restare disorientati.
Tantissime congratulazioni Jill, buon lavoro e viva le donne!

01/06/11

I quadrati di Verò - Os quadrados da Verô (12)

C’è un libro Small is beautiful dove si legge che poche cose grandi per tutti è brutto e non va bene e l’uomo che è bello perché è piccolo, deve lavorare per costruirsi un mondo di tante cose piccole e belle. Giustissimo. Ma adesso qualcuno mi spiega perché qui a casa mia è tutto grandissimo?
Tem um livro chamado Small is beautiful, que diz que poucas coisas grandes para todos é feio e ruim e que o homem é bonito porque  é pequeno, e deve procurar fazer um mundo de coisas pequenas e bonitas. Certíssimo. Mas agora, alguém pode me explicar por que aqui na minha casa tudo é tão grande?